La citazione che dà il titolo al post è a pag. 65 di “Tutta colpa di Tondelli” di Nicola Pezzoli, che seguo da qualche anno al suo “linkazzo del skritore“. Tutta la pagina è un compendio di saggezza delirante.
Edito da KAOS, è una specie di memoriale del calvario affrontato dall’autore nel vano (fino alla fine) tentativo di trovare un editore che pubblicasse i suoi lavori. Dimentichiamoci dello scrittore da americanata, che spedisce il proprio manoscritto al primo grande nome sulla lista, viene omaggiato dalla Dea Bendata della cosiddetta botta di culo e diventa Danbraun in quattro e quattr’otto, che nemmeno la fata Smemorina avrebbe fatto così presto. La cronaca di Pezzoli è quella di una vera e propria via crucis tra le grinfie di un editor, talent scout, santone e luminare (secondo gli addetti del settore) dell’editoria dotato di quattordici (14) personalità distinte – l’Anatrone ha inquietato anche me – frustrate e maniacali, che per anni ha torturato e dilaniato gli scritti del nostro, mettendoci del suo tondellianamente e heideggeramente, tagliando e cucendo senza una logica (ma dalle mie parti si dice “alla cazzo”) e “prestando” parte dei suoi lavori ad altri scrittori del giro. Quella che ne viene fuori è la figura patetica del borghese che vorrebbe essere intellettuale (nell’accezione romantica del termine) senza esserne in grado e che, armato solo di una cieca devozione verso Heidegger e Carver, resta in quel limbo di tamarraggine intellettualoide perfettamente rappresentata da Corrado Guzzanti con il poeta Robertetti.
A fare da comparse e macchiette, da autentici deficienti, anche Enrico Brizzi e Silvia Ballestra (ma se avete letto qualcosa di loro capirete perché). La cosa più brillante ed efficace sono i ritratti delle persone. Ci sono un umorismo di fondo ed un’ironia tagliente, anche nei momenti di massimo sconforto, che ti fanno apprezzare tantissimo l’obiettiva crudeltà con cui sono raccontati i personaggi; anche se chiamarli personaggi è riduttivo, essi vivono, sono tra noi e, peggio ancora, decidono cosa dobbiamo leggere.
Alla fine un Pezzoli sfiduciato solleva la testa e decide che non ne vale più la pena. E finalmente troverà un editore che pubblicherà proprio “Tutta colpa di Tondelli”. Mi verrebbe maternamente da dire che non tutto il male viene per nuocere, ma la verità è che io avrei gettato la spugna molto prima.
In chiusura di volume, la raccolta delle lettere di rifiuto ricevute durante gli anni di tentativi di pubblicazione e che orrore!!! scoprire che Gianni e Michele scrivono in Comic Sans, brrr…
Compito a casa: leggetevi “Tutta colpa di Tondelli” di Nicola Pezzoli, poi cercatevi “Gli eroi del crepuscolo” di Chiara Strazzulla, edito da Einaudi Stile Libero (rigorosamente di seconda mano o in biblioteca, non gettate soldi dalla finestra) e fatevi delle domande. Per esempio sul perché la Strazzulla la pubblica Einaudi (e le permette di andare in giro a dire che la scrittura è come starnutire, o ce l’hai o non ce l’hai) e Pezzoli si è dovuto subire Canalini. Oppure su chi decide cosa pubblicare: vanno picchiati cumulativamente la domenica mattina, voi forse non sapete perché ma loro sicuramente sì. A proposito: fatti e persone citate nel libro NON sono puramente immaginari. Google è vostro amico, cercate pure 🙂 VOTO: 7/8
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