Ho finito questo Lover reborn mesi fa e non mi ero ancora decisa a scriverne una recensione. Impiego sempre più tempo a leggere i romanzi di J.R. Ward; quando scorrono, e succede spesso, si torna ai tempi frizzanti delle prime uscite: Rhage, Z, Wrath… Ma la verità è che sempre più spesso si nota come le manchi quella scintilla che risolveva una situazione incartata con il pizzico di genio che metteva la Confraternita ben al di sopra degli altri urban fantasy.
L’escamotage di assicurare una compagna ad un Fratello con un autentico miracolo, alla terza replica non regge più. Prima Mary guarita da una malattia terminale, poi Jane che, anche da morta, riesce ad interagire con i vivi in forma corporea; adesso siamo addirittura alla scena in cui l’amata di turno viene riportata suo malgrado nell’aldilà e torna, graziata pure lei, suonando il campanello al portone di casa.
Signora Ward, dai. Sono sicura che sai fare di meglio.
Adesso nello scaffale c’è Lover at last, speriamo bene.
Intanto, con un’offerta di Bookrepublic ho rifornito il Kobo di letture per i mesi d’inverno, con cinque volumi della collana I mammut di Newton Compton. Sono tutti qui (sì, la mia pagina di aNobii, nonostante le diatribe anche recenti).
Sarò in malattia ancora tutta questa settimana, almeno se non ci sono nuove sorprese; mi consolerò pensando che almeno c’è da leggere. Mi rode il fatto che perderò, domani, un appuntamento importante per il quale mi ero preparata tanto.
Ah, nel frattempo è finito Dexter (ma si potevano impegnare di più), è finito Breaking Bad (ma sono indietro di due stagioni quindi mi aspettano le lezioni di recupero) e Berlusconi* ha fatto cadere il governo, con una magnifica mossa da armiamoci e partite: ha fatto dimettere i suoi parlamentari per difendere l’onore della sua persona, ma non si è dimesso lui. Chapeau. Ancora un po’ e Sandro Bondi ne chiederà la beatificazione da vivo (per tacere della Santanché).
*: Mi ripeto sempre che non dovrei parlare di politica qui sopra, ma in questo momento non mi viene in mente nulla di più lontano dal concetto di politica, quindi…