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Knitting in the night (di Kaempert, Lovi) – il sacro fuoco del lavoro a maglia

13 Feb

(da cantare con la profonda voce del noto cantante Frank Sinatra)

Knitting in the night

so many stitches

Pattern on my knees

blurries unfocused

Knitting in the night

and now it’s 1:00 a.m.

Knitting in the night

my sister’s wool cap

never change the thread

or it’s all over

slumber in my head

it’s time to say goodnight.

(musica in dissolvenza)

 

 

 

 

Non lo dico con parole mie perché non sta bene (malattie, letture, conclusioni)

14 Set

Giorno 11º di fermo forzato causa polmonite virale.
Ho scombinato la settimana a due o tre persone almeno, Fagiolino è andato al mare con la nonna invece che con la mamma (aspettavo questa settimana di vacanza da quattro mesi) e ieri sera ha deciso di rientrare prima dal mare perché preoccupato, ho annullato la presenza al pranzo di classe di domani.
Dopo giornate fatte di pellegrinaggi dal divano al letto e dal letto al divano, sonnellini, troppe iniezioni, qualche lettura e molta riflessione, questa mattina ho concluso che È UNA BELLA ROTTURA DI PALLE.
Così ho fatto i cupcakes.

image

Il mio bimbo ha insistito perché leggessi “La foresta radice-labirinto” di Italo Calvino. È emozionante vedere Fagiolino che mi consiglia le sue letture – Calvino e non Geronimo Stilton. Lunedì inizia la seconda elementare e a me fa lo stesso effetto del primo giorno di scuola l’anno scorso.
Nella sua libreria di aNobii trovo che legge molto, moltissimo, centocinquanta libri terminati e valutati, sono tantissimi.

La molta riflessione data dall’inattività mi ha portato a pensare che dovrei prendere maggiore distacco da ciò che mi fa arrabbiare, non è mia responsabilità accollarmi le vite degli altri. Purtroppo temo che sia solo l’effetto del doppio antibiotico e che tra una settimana sarò tornata l’apprensiva di prima. Peccato, per me e per chi mi sta vicino.

(Buon) 25 aprile

25 Apr

A tutto il pecorame che abbiamo mandato in Parlamento – di qualsiasi schieramento, a chi ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo (si spera) Governo, a chi l’incarico lo ha conferito, a quello che resta della sinistra e di questo paese, auguro un 25 aprile di riflessione, sulla nostra storia, su quanto sono costate la nostra libertà e dignità di popolo, su cosa siamo diventati e cosa abbiamo dimenticato.

Oggi mi sono regalata In territorio nemico di SIC, Scrittura Industriale Collettiva, edito da Minimum Fax e acquistato via Bookrepublic.

E siamo stati qui, dove un piccolo museo nella foresteria ti spiega cosa non deve essere dimenticato.

Volevo dire cose… – 2

14 Mar

Dopo una giornata faticosa, pienissima e con finale più che soddisfacente 🙂 la cosa più bella è ritrovarsi nel lettone con bimbo, pelouches e mezz’ora di cazzeggio, in attesa che il timer dica che è ora di sfornare la torta.

Domani si insedia il nuovo Parlamento. Ai signori e alle signore cinquestelle che continuano a ribadire la loro intenzione di non appoggiare governi di partito e di “valutare di volta in volta” vorrei ricordare che, perchè ci sia un governo sulle cui proposte valutare, occorre votare almeno una volta la fiducia, quella necessaria all’insediamento. Ma il Parlamento più giovane mai eletto ha l’arroganza culturale della mezza generazione dopo la mia, priva però di memoria storica, e temo non andrà da nessuna parte.
A quello con l’uveite vorrei dire di stare un po’ tranquillo, che lo capisco che con le cene eleganti teneva ben altri ritmi, ma se continua così innanzitutto rischia di diventare cieco, poi gli vengono pure le mani pelose.

In ultimo, credevo di avere riconosciuto in “Alba Rossa” la più solenne puttanata cineatografica mai vista, ma lo scorso fine settimana ho trovato “When tomorrow comes” su Sky e mi sono dovuta ricredere. Che già l’invasione degli USA da parte di cubani, sovietici e bulgari faceva abbastanza ridere (memorabile la scena del sacrificio del sedicenne fighetto che si immola sparando ad un elicottero dei cattivi urlando maledetti bulgari), ma una coalizione di popolazioni oceaniche che invade l’Australia per motivi economici è una boiata a metà tra l’obiettivo più agognato del Risiko e la teoria di Benigni dell’83 di risolvere il debito estero italiano con l’occupazione della Svizzera. E ci sono tanti film che aspettano anni prima di trovare un distributore, che ingiustizia.

Timer suonato, torta sfornata, kobo con romanzetto da QI di Barbara D’Urso. Buonanotte :-*

Volevo dire cose… (cit.)

13 Mar

Be’, mi metterò a fare esternazioni.

Ho finito “La signorina Tecla Manzi” di Andrea Vitali, c’è stata l’invasione di Marina Abramovic praticamente dappertutto, sono stata ad una fiera, non c’è il Papa e nemmeno il nuovo governo. Peccato non avere il tempo per scrivere tutto di getto. E poi, chi leggerebbe un post lungo così tanti chilometri?

Quindi andrò a puntate, prossimamente su questo schermo. Pagina. Blog. Coso. Insomma, qui.

 

EDIT delle 21:38 – devo avere spaventato qualcuno, perché il Papa è stato eletto in quattro e quattr’otto. Ok, domani parliamo del Governo e del cinema inutile. Vuoi mai che serva a qualcosa.

Anno nuovo?

31 Dic

Avevo in canna un paio di post con i propositi per l’anno nuovo, ma mi astengo. Prima di tutto perché poi succede che al bilancio di fine anno (questo, ma quindi anche al prossimo) resto inevitabilmente delusa, specie dalla mancanza di costanza della sottoscritta e poi perché, dato che molti dei miei obiettivi non dipendono solo da me, non ha un gran senso porsi traguardi.
Quest’anno ho lavorato troppo e letto troppo poco; mi sono persa in novità di poca sostanza e ho trascurato questo posto e adesso mi mancano le mie recensioni. Mi sono arrabbiata più di quanto avrei voluto e ho potuto sfogare la rabbia molto meno di quanto sarebbe stato necessario e questo è male, perché le emozioni trascurate non si placano. Avrei dovuto volermi un po’ più di bene, credo, e rendermi conto molto prima che essere una buona incassatrice non fa di me una persona migliore. Mi sono ritrovata a pensare anatemi che al confronto le maledizioni senza perdono sono la filastrocca della vispa Teresa.
Ecco, l’unico proposito che farò per l’anno nuovo è che sarò più cattiva, farà bene allo spirito. E anche alla mia autostima.

Caro blog ti scrivo

25 Nov

per dirti che mi dispiace averti trascurato negli ultimi mesi e che tutto sommato si sta meglio qui che altrove.
Dicembre sarà troppo concitato e pieno per riprenderti in mano nel modo giusto, ma nei propositi dell’anno nuovo (se i Maya non mi fregano prima) c’è di curarti di più e costantemente.

Lovi (rediviva)

Nessun bilancio per il 2011…

31 Dic

…’ché tanto non serve.
Guardarsi indietro fa male, se l’anno è stato brutto, e crea eccesso di aspettative per il nuovo anno che arriva, se è stato molto positivo.
Però si possono fare buoni propositi realistici, cercando di non riproporsi obiettivi vecchi e riciclati (se sono ancora work in progress significa che o sono oltre le nostre capacità o che non ne abbiamo voglia) e cercando di mantenere i piedi per terra, perché la cosa migliore che possiamo fare è volerci bene, evitando di pretendere da noi stessi cose impossibili e cercando al tempo stesso di mantenere ottimismo e sorrisi senza cadere nell’irrealtà.

“Lizzie Borden” di Mia Cabana – foto di Oliver Scott

Vorrei dedicare più tempo alle persone cui voglio bene, perché il tempo è l’unica cosa davvero preziosa che posseggo ed è sempre un regalo, e ti rendi conto di avere passato troppo poco tempo con qualcuno solo quando quel qualcuno, per motivi diversi, non c’è più.
Vorrei non essere una mamma part-time e la fola che è il tempo passato con il mio bimbo debba essere “di qualità” e non necessariamente “in quantità” mi fa un po’ incazzare perché è fare di necessità virtù, ma temo che su questo ci sia ben poco da fare.
Vorrei riprendere a scrivere, per finire le cose lasciate nel cassetto e per dimostrarmi che riesco a portare a compimento un’idea fino alla parola FINE. Allo stesso modo vorrei dare corpo ad almeno un paio di progetti che sono in testa e sapere che riesco a fare anche altro dal solito.
Vorrei leggere di più, anche sottraendo tempo al sonno o ad altre cose, perché mi accorgo di leggere adesso troppo poco e che la lettura mi manca tanto. A Natale sono arrivati svariati libri, terminerò i sospesi per poi passare direttamente ai nuovi arrivi.
Tralascio che ci sarebbero i soliti dieci chili da eliminare, che fanno parte del famoso gruppo work in progress (e dovrei cominciare a chiedermi perché) ma vorrei impegnarmi a camminare di più, visto che mi risolve almeno in parte il problema dell’emicrania del weekend.
Vorrei avere sempre motivi per ridere, ma detto proposito confligge con il principio dei piedi per terra, quindi lo depenno subito e lo chiudo nel reparto “cose che si dicono dopo due birre”.
Quindi, buon 2012 bisestile, a voi e a me. Immagino già che sarà pieno di crisi, debito pubblico, cassa integrazione e battute sui Maya, ma spero anche in un bel machicazzosenefrega al momento giusto.
A rileggerci l’anno prossimo :-*

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